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Classificazione nel Judo: come funziona, cinture e sviluppi
Table des matières
Cinture e gradi del judo
La storia
I gradi del judo derivano da una classificazione stabilita nel XVII secolo. In origine, indicava l’handicap dei giocatori di Go. Questa classificazione fu poi estesa ad alcune arti giapponesi come l’Ikebana (l’arte della composizione floreale). Si tratta quindi di un sistema gerarchico tradizionale che Jigaro Kano adottò per convalidare le conoscenze acquisite dai judoka man mano che passavano di grado nel Judo.
In origine, i gradi del Judo erano suddivisi in “Kyu” e “Dan”. I Kyu sono contati in ordine decrescente, mentre i Dan sono contati in ordine crescente.
Fu solo intorno al 1930 che le cinture colorate che conosciamo oggi fecero la loro comparsa in Inghilterra (prima di diffondersi nel resto del mondo) grazie a Genji Koizumi. All’epoca, esse simboleggiavano il Kyu :
- Roku-kyu (6° kyu) corrispondente alla cintura bianca;
- Go-kyu (5° kyu) corrispondente alla cintura gialla;
- Yon-kyu (4° kyu) corrispondente alla cintura arancione;
- San-kyu (3° kyu) corrispondente alla cintura verde;
- Ni-kyu (2° kyu) corrispondente alla cintura blu;
- Ichi-kyu (1° kyu) corrispondente alla cintura marrone.
Da qualche tempo sono state aggiunte le cinture intermedie per i bambini sotto i 12 anni (bianco/giallo, giallo/arancio, arancio/verde e verde/blu).
I gradi superiori sono chiamati Dan e sono rappresentati da colori diversi:
- Nero per il 1°-5° Dan;
- Bianco e rosso per il 6°-8° Dan;
- Rosso per il 9°-10° Dan.
Principio di classificazione nel judo :
I gradi del Judo rappresentano l’adesione ai valori della mente e del corpo composti da :
- Shin: rappresenta lo spirito e la mente del praticante;
- Gi: rappresenta il livello tecnico;
- Tai: il corpo o il valore fisico del judoka (che può anche essere il valore sportivo).
Questi elementi sono sanciti non solo dalla presentazione delle tecniche richieste per ogni livello, ma anche dall’atteggiamento, dal rispetto dell’etichetta, dalla conoscenza dei termini specifici del Judo e dall’assiduità del praticante.
Inoltre, tra un grado e l’altro deve trascorrere un certo periodo di tempo. Questo periodo corrisponde alla maturazione delle abilità del judoka. Infine, per ogni grado è richiesta un’età minima.
Il livello tecnico sarà giudicato in base all’accuratezza del gesto, alla sua efficienza e al suo controllo. Il livello mentale, invece, dipenderà dall’atteggiamento, dalla sincerità nel coinvolgimento tecnico e dal rispetto dell’etichetta.
Tecniche specifiche richieste per ogni grado di Judo.
Per quanto riguarda le cinture colorate applicate al kimono da judo, la classificazione viene effettuata dal club di appartenenza.
L’esame inizia con domande di vocabolario (ad esempio, cosa significa “Moroté” o “Baraï”) e domande generali sull’argomento.
L’aspirante deve poi dimostrare le tecniche acquisite, sia in termini di lanci(Nage-waza o Tashi-waza) che di tecniche di immobilizzazione(Osae-komi-waza o Ne-waza).
A partire da un certo livello, gli studenti devono anche dimostrare la loro conoscenza dei kata.
Dal 1° Dan in poi, l’esame deve essere presentato davanti alla giuria di grado della federazione.
Fino al 4° Dan, ci sono due percorsi possibili:
- Il percorso “tecnico”;
- La via della “competizione individuale”.
A titolo di esempio, riportiamo qui i dettagli dell’esame di 1° Dan.
Traccia tecnica :
Ci sono dei prerequisiti per superare un grado. Questi dipendono dal numero di punti “shiai” ottenuti (gare ufficiali), dall’età e dal tempo trascorso da quando la cintura marrone è stata classificata.
I prerequisiti sono la conoscenza delle regole di cronometraggio, le risposte a 10 domande estratte a caso tra quelle stabilite dalla commissione e la capacità di compilare una tabella di doppio ripescaggio.
Competizione :
I prerequisiti in questo caso sono diversi. L’aspirante deve avere almeno 15 anni al momento della promozione e deve essere riconosciuto come atleta “A” dall’Unità Sportiva.
L’esame stesso è comune a entrambi i percorsi. Innanzitutto, il candidato presenta i kata (in questo caso, quelli dei primi tre gruppi di Nage-No-Kata) come Tori (colui che esegue l’esercizio) e Uke (colui che subisce l’esercizio).
L’aspirante presenta poi le tecniche Nage-Waza in Uchi-komi e Nage-Komi e 6 tecniche dei primi due Kyu del Gokyo (tutte le 40 tecniche di lancio del Judo).
Infine, l’esame si conclude con le tecniche del Katame-Waza, ovvero l’esecuzione dei movimenti fondamentali e di due loro varianti.
Dal 6° Dan in su, gli esami si concentreranno maggiormente sulla presentazione e sulla dimostrazione delle tecniche, ponendo l’accento sull’aspetto pedagogico e sui criteri di merito per la promozione del Judo, della sua cultura e dei risultati sportivi.
Anche se il superamento di un esame di Judo può sembrare impressionante e intimidatorio, gli insegnanti sono benevoli e mettono sempre lo studente a proprio agio. Ottenere un voto è sempre un risultato e una ricompensa per la diligenza e lo sforzo. Ma non dimentichiamo che non è mai fine a se stesso e che ogni grado è solo un altro passo avanti nella conoscenza di questa bellissima arte marziale.
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